Proveniamo dall’Italia, viviamo a Barcellona e seguiamo con interesse e partecipazione il processo sovranista che da anni attraversa la Catalogna. Pensiamo che la soluzione al problema sia politica e che il popolo catalano abbia diritto a scegliere il futuro del proprio paese, come reclama la sua maggioranza, attraverso la celebrazione di un referendum in Catalogna. Una consultazione che l’attuale sistema giuridico spagnolo permette in accordo con lo Stato, ma una possibilità che il governo spagnolo ha finora negato. Perciò aderiamo con convinzione al Manifest Pacte Nacional pel Referèndum.
Perciò aderiamo con convinzione al Manifest Pacte Nacional pel Referèndum.
Marco Giralucci
La coscienza di essere una nazione e il desiderio di
autogoverno del popolo della Catalogna si basa su
incontrovertibili radici storiche, antiche e profonde,
e si è manifestata reiteratamente nel tempo. Oggi, la
Catalogna è integrata nello Stato spagnolo, che, per
innegabili ragioni storiche, linguistiche e culturali, è
plurinazionale, nonostante le sue strutture politiche non
lo riconoscano pienamente.
Il desiderio della Catalogna di decidere il proprio futuro
politico, si è fatto via via più evidente nel mondo intero.
Fino al punto di diventare un’aspirazione ampiamente
sentita, che oggi raccoglie la volontà di una gran
maggioranza della propria popolazione.
Tra i diritti imprescindibili e inalienabili delle società
democratiche, è riconosciuto il “diritto a decidere” del
proprio futuro politico. Ed è questo diritto che suffraga
la richiesta di una maggioranza di cittadine e di cittadini
della Catalogna, che vogliono renderlo effettivo tramite
un referendum.
Vogliamo porre l’accento sul fatto che il desiderio di
espressione democratica delle catalane e dei catalani
attraverso un referendum è maggioritario e trasversale,
oltre che del tutto congruente con la determinazione
civica, pacifica e democratica che hanno manifestato le
numerose mobilitazioni della società catalana a favore
del “diritto a decidere”.
Affermiamo che l’attuale quadro giuridico spagnolo, come
hanno sostenuto diversi esperti di diritto costituzionale,
permetterebbe la realizzazione di un referendum in
Catalogna in accordo con il governo centrale di Madrid.
Se ciò ancora non è divenuto realtà, è per la mancanza
di volontà politica dei governi dello Stato spagnolo.
Il diritto, premesso che è suscettibile di diverse
interpretazioni, deve essere inteso come uno strumento
per trovare soluzioni democratiche a problemi politici e
non quindi per crearne di nuovi o per aggravare quelli
già esistenti.
Le persone, enti, associazioni, organizzazioni e
istituzioni che firmano questo MANIFESTO credono che
il referendum sia un prezioso strumento democratico,
che permette il dibattito politico plurale, la ricerca di
consenso e in ultima istanza l’adozione di accordi efficaci.
Per tutte queste ragioni:
Instiamo ai Governi della Catalogna e dello Stato
spagnolo a superare le difficoltà politiche e gli apriorismi,
e a definire un accordo che stabilisca le condizioni e le
garanzie giuste e necessarie per la celebrazione di un
Referendum riconosciuto dalla comunità internazionale,
il cui risultato dovrà essere politicamente vincolante e
quindi effettivo.
Riconosciamo il Parlamento della Catalogna come
l’istituzione democratica attraverso cui si manifesta la
volontà popolare della Catalogna. Per tutto ciò, diamo
appoggio a tutte quelle iniziative e accordi a favore della
realizzazione di un Referendum.
Manifestiamo la convinzione che il Referendum è uno
strumento inclusivo, che permetterà la libera espressione
delle diverse posizioni che i cittadini e le cittadine della
Catalogna difendono rispetto al rapporto tra la Catalogna
e lo Stato spagnolo.
Affermiamo che ogni cultura democratica richiede
soluzioni politiche a problemi politici. E lo facciamo
richiamandoci al meccanismo fondamentale delle
società moderne: conoscere e suffragare la volontà
maggioritaria di un popolo che si manifesta con il voto
democratico.
Questo Referendum deve favorire l’ampia partecipazione
di tutte e di tutti. Per tal motivo, è necessario un dibattito
rigorosamente democratico, plurale e in condizioni
paritarie tra le legittime opzioni che oggi si manifestano
in Catalogna.