sabato 23 agosto 2014

Conclusioni


di Giulia Villabruna  

I mezzi di comunicazione, la maggior parte delle volte, hanno spiegato la situazione catalana senza approfondimenti, in alcuni casi perfino con una dose di superficialità. In Italia nessuno ha un reale interesse nel difendere la Catalogna: per il momento, non c’è motivo di esprimere opinioni favorevoli.
Una spiegazione della cautela italiana è la necessità – sempre presente – di mantenere l’unità territoriale e culturale conquistata durante il Risorgimento e sempre mantenuta con fermezza. Dopo tutti gli sforzi compiuti per formare uno stato unitario, sarebbe complicato accettare la secessione di una regione, come per esempio il Veneto o il Trentino-Alto Adige/Südtirol: supportare la causa catalana significherebbe riconoscere e accettare le spinte secessioniste di qualsiasi regione italiana.

D’altro lato, per capire le difficoltà a comprendere il processo catalano in Italia, bisogna evidenziare una differenza sostanziale: in Italia tutti i principali partiti sono centralisti; quelli che sostengono l’indipendenza hanno influenza solo a livello locale[1]; solo in rari casi – Partito Sardo d’Azione e Südtiroler Volkspartei – sono entrati in parlamento a Roma. La Lega, come abbiamo già detto, nel momento in cui assume dimensione sopra-regionale, “dimentica” i suoi propositi in questo senso. 

Quello che fa la differenza in Catalogna è la trasversalità dell’idea indipendentista, che permette di condividere obbiettivi anche fra partiti ideologicamente molto diversi: su questa sono d'accordo i democristiani di Unió Democràtica, i liberali di Convergència Democràtica, passando per Esquerra Repúblicana, gli ex-comunisti di Iniciativa per Catalunya Verds-Esquerra Alternativa fino ai rappresentanti delle assemblee popolari CUP.

La difficoltà dei giornalisti italiani a comprendere e spiegare la questione catalana è, a parer mio, conseguenza della scarsa e confusa informazione sul paese e la sua storia.
In concreto, a parte alcune generiche informazioni sulla guerra civile spagnola e la dittatura del generale Franco, non si conosce l’origine storica della Catalogna come stato indipendente; una vicenda che, iniziata con l’impero carolingio, arriverà fino alla conquista borbonica del 1714, con la conseguente perdita dei diritti e delle libertà nazionali.
Se a queste mancanze culturali si aggiunge la questione linguistica, si può capire come i giornalisti italiani considerino il catalano sempre più come un problema, perché lo assimilano a un dialetto: questa è la conseguenza di un parallelismo erroneo fra la storia dell’unità d’Italia e i trascorsi dello stato spagnolo e delle sue lingue, quando è evidente che le due circostanze non hanno niente in comune.

Per i catalani la lingua è il principale elemento di identificazione e coesione sociale:  è una sorta di “filo rosso” che li unisce nel corso della storia e che identifica le loro lotte per mantenerla viva. Come ricorda Salvador Espriu nella sua poesia “Inici de càntic en el temple” 
«hem viscut per salvar-vos els mots, per retornar-vos el nom de cada cosa»[2]












Dedica
A mio padre, che a suo modo mi è stato vicino ogni giorno, illuminandomi la strada anche quando pensavo di non farcela.

Ringraziamenti
Grazie anzitutto al professor Patrizio Rigobon e al professor Albert Morales Moreno che mi hanno seguito nel mio percorso universitario. Grazie al pazientissimo Marco Giralucci, a Gennaro Ferraiuolo, ad Àngels Fita Coll e a tutto il Col·lectiu Emma per il materiale fornitomi e la collaborazione a questo progetto.
Meritano un grazie enorme Maura e Mario: senza il loro supporto e i loro sacrifici non sarei arrivata fin qui. Grazie per aver sempre creduto in me.
Grazie a Giuseppe, che ha saputo incoraggiarmi e sopportarmi con amore e comprensione, ad ogni costo.
Katia, Leonardo, Maria, Vania e Cristina: gli amici rendono la vita più bella, giorno dopo giorno.
Elena, Elisa, Francesca, Giulia e Silvana: grazie per essere diventate la mia seconda famiglia.
Rosalinda, Maria Rosa e Maria: il catalano senza di voi non sarebbe stato la stessa cosa.

12 aprile 2014

Giulia Villabruna



Il testo originale della tesi di laurea “La questione catalana sulla stampa italiana” è stato rivisto per questa pubblicazione da Marco Giralucci, autore anche di tutte le fotografie eccetto quella del presidente Artur Mas, della gradinata del Camp Nou, Mariano Rajoy e Alberto Ruiz-Gallardón, il ritratto di Salvador Espriu, che sono dotate di licenza C.C.




[2] abbiamo vissuto per restituirvi il nome di ogni cosa