giovedì 10 luglio 2014

La questione catalana nella stampa italiana



Giulia Villabruna è l'autrice di «La qüestió catalana a la premsa italiana», tesi di laurea all’università veneziana di Ca’ Foscari, nata dalla sua necessità di spiegare cosa sia la Catalogna alle persone che la circondano. 
Da quando ha iniziato a studiare la lingua e la cultura di questo paese, si è sentita spesso chiedere cosa vogliono gli indipendentisti catalani, perché dicono che «Catalonia is not Spain» oppure che cos’hanno a che vedere con la Lega Nord. Tutte domande che dimostrano quanto poco si sappia di questo piccolo paese che rivendica l’indipendenza a voce sempre più alta. 

Per rispondere a queste inquietudini, Giulia ha deciso –con l’aiuto dei suoi docenti Patrizio Rigobon e Albert Morales di fare una ricerca sull’informazione che i media italiani pubblicano sulla Catalogna e il suo popolo: ha esaminato gli articoli delle principali testate nel periodo fra il mese di settembre del 2012 e il gennaio 2014 e, mettendosi nei panni del lettore, ha cercato informazioni, opinioni e giudizi. 
Le conclusioni che ne ha tratto sono state, in generale, deludenti. Salvo poche eccezioni, gli articoli su Barcellona sono scritti da Madrid o addirittura dall’Italia, ben lontano dalla realtà senza conflitti che chiunque abbia passato qualche settimana in Catalogna può toccare con mano; molte volte presentano una visione parziale dei fatti e spesso traggono conclusioni superficiali. 

Con l’avvicinarsi della data fissata per il referendum di autodeterminazione, il panorama fortunatamente sta cambiando in meglio. Il fervore popolare e la risposta reiteratamente negativa del governo spagnolo a qualsiasi trattativa su un referendum attirano l’attenzione internazionale e di conseguenza la copertura informativa: ciò non può che essere positivo per la comprensione del processo catalano anche nel nostro Paese. 

Le notizie su un popolo che cerca pacificamente la propria libertà generano simpatia, ma questo non succede per caso: l’attenzione dei mezzi d’informazione è anche l’esito dell’attività instancabile di associazioni (Òmnium Cultural, Assemblea Nacional Catalana) e di docenti e studiosi di prestigio internazionale (Col·lectiu Wilson, Col·lectiu Praga) che si impegnano a spiegare la Catalogna. Il Col·lectiu Emma, e Catalonia is not Padania  sono gruppi di volontari che, dalle diverse competenze professionali, controllano la stampa internazionale, ne rilevano errori e omissioni, e rispondono fornendo dati e informazioni. In questo modo, nel tempo, hanno ottenuto rettifiche e soprattutto maggior rispetto e considerazione per il loro paese. Dopo la recente incorporazione dell’entità del governo catalano DiploCatche si dedica alle relazioni internazionali oggi si può affermare che la Catalogna è identificata da tutti come soggetto politico.

La lettura di questo breve saggio è piacevole e utile perché, oltre a dare un’idea precisa di quanto esce sulla stampa del nostro paese, si converte in un piccolo manuale per interpretare la questione catalana. Lo stile di scrittura è fresco ed ha una caratteristica irripetibile, l’entusiasmo giovanile di una persona che, nata e cresciuta a mille chilometri dalla Catalogna, sta vivendo per questa terra una vera e propria passione.

Marco Giralucci